La visita proctologica

Cosa aspettarsi e quando è necessaria?

Il primo incontro con il proctologo mira a conoscere a fondo le abitudini intestinali del paziente, i sintomi e lo stato di salute generale. È cruciale condividere non solo la situazione attuale, ma anche l’evoluzione nel tempo, incluse eventuali gravidanze. Dopo il colloquio, il paziente si sdraia sul fianco sinistro con le gambe piegate (posizione di Sims), permettendo all’esperto di ispezionare la zona perineale, eseguire l’esplorazione rettale e l’anoscopia. Queste procedure non richiedono né preparazione intestinale né anestesia, provocando un fastidio simile a una visita ginecologica o urologica.

I sintomi che richiedono una visita proctologica includono:

  • sanguinamento (che può indicare emorroidi o tumori),
  • dolore (associato a diverse patologie come trombosi emorroidarie, ragadi anali, proctalgia fugax, ascessi),
  • bruciore (tipicamente indicativo di ragade anale),
  • prurito,
  • ano umido (spesso segno di prolasso rettale o incontinenza lieve),
  • tenesmo (sensazione di bisogno di defecare senza riuscirci) e stitichezza;
  • presenza di neoformazioni o escrescenze anali e perianali.

Per prevenire malattie dell’apparato gastrointestinale, è consigliato un controllo ogni cinque anni dopo i 50, anche in assenza di sintomi, per individuare tempestivamente eventuali patologie silenziose.

Relativamente alla terapia da adottare, se non sono presenti urgenze proctologiche o condizioni che richiedono un immediato intervento chirurgico, è generalmente consigliato seguire inizialmente norme igienico-dietetiche suggerite dal proctologo, insieme a una terapia medica.

Dopo una rivalutazione del grado di malattia e dei miglioramenti conseguiti con la terapia medica, si potrà considerare un intervento chirurgico.

Come contattarmi

Dott. Niccolò Francioli

Specialista in Proctologia e Chirurgia Laser
Visite ambulatoriali: Monsummano Terme, Pistoia, Firenze.