Sono orgoglioso di aver condotto un intervento innovativo: il primo innesto cutaneo in Toscana utilizzando il metodo “Hy Tissue Micrograft”. Questo intervento rappresenta un avanzamento significativo nel campo della medicina rigenerativa, offrendo una soluzione rivoluzionaria per lesioni cutanee resistenti ai trattamenti conservativi avanzati.
L’intervento è stato effettuato nella struttura sanitaria Biomedical di Monsummano Terme (Pt), a beneficio di una paziente di 78 anni. La novità di questa tecnica risiede nella sua rapidità e mini invasività, con un conseguente risparmio di tessuto dalla zona del prelievo, riducendo al minimo gli esiti cicatriziali.
Ho guidato l’operazione, coadiuvato dall’infermiere specializzato in “wound care”, Francesco Paoli. L’intervento è durato un’ora, è stato eseguito in anestesia locale e la paziente è stata dimessa lo stesso giorno. Abbiamo effettuato molteplici microinnesti cutanei nella zona pretibiale bilateralmente, con un prelievo fatto alla radice della coscia sinistra della paziente.
L’obiettivo era coprire una zona ulcerosa che non rispondeva alle medicazioni avanzate. Hy Tissue Micrograft, in media, consente di coprire un’ulcera di 10×10 cm con un prelievo di soli 2 cm quadrati. Il kit utilizzato permette di disgregare il tessuto prelevato, rendendolo una soluzione iniettabile nella zona da trattare dopo soli 90 secondi.
Tale metodica è estremamente efficace in casi in cui ci sono ferite resistenti ai trattamenti convenzionali. Esempi includono ferite derivanti da ustioni, incidenti, patologie come il diabete, ulcere vicino al tendine d’Achille e revisioni cicatriziali. Questa tecnica offre un modo rapido per ottenere micro innesti tissutali prontamente utilizzabili in clinica.
Una settimana dopo l’intervento, la paziente sta bene e non ha avuto complicazioni o dolore. La cura post-operatoria è stata gestita in modo eccellente da Francesco Paoli, che ha svolto un ruolo fondamentale nel preparare adeguatamente la ferita per l’intervento e garantire un recupero efficace. La collaborazione tra chirurgo e infermiere specialistico in questa procedura è assolutamente essenziale per il successo dell’intervento.
Questa esperienza dimostra l’importanza del progresso tecnologico in medicina e l’impatto che può avere sulla vita dei pazienti. Siamo entusiasti di ciò che questo significa per il futuro della medicina rigenerativa in Toscana.